L’estate è arrivata

21 Giu

2018

L’estate è arrivata

Mia cara,
nel bel mezzo dell’odio
ho scoperto che vi era in me
un invincibile amore.
Nel bel mezzo delle lacrime
ho scoperto che vi era in me
un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos
ho scoperto che vi era in me
un’ invincibile tranquillità.
Ho compreso, infine,
che nel bel mezzo dell’inverno,
ho scoperto che vi era in me
un’invincibile estate.
E che ciò mi rende felice.
Perché afferma che non importa
quanto duramente il mondo
vada contro di me,
in me c’è qualcosa di più forte,
qualcosa di migliore
che mi spinge subito indietro.

L’estate è arrivata. E con essa lo stupore per la forza della vita.

Recentemente ho visto rappresentare in un oratorio milanese l’opera controversa di Rafael Spregelburd “Il panico”. Mi son detto: “Allora succede!” Può capitare di uscire dal pantano del finto buonismo accomodante, dello spettacolo che deve andar bene per tutti, che faccia ridere, simpatico, evasivo, nazional popolare. Succede, in un tempo imperfetto, in una primavera che sfocia nell’estate, di sentire dire alla Mariuccia – da lei che di vita ne ha tanta: “Non pensavo. Che bello. Che emozione. Che bravi.”.

Succede che vedo Chiara sul palco nei panni di Rosa Lozano. Un tempo era piccolina, ora è diventa donna e la sua interpretazione in scena di personaggi così contrastanti – pazzesca la sua trasformazione in Regina, prigioniera fatale, incapace di essere falsa – è così autentica che fatico a riconoscerla.

E ci sono i miei amici, incantati, orgogliosi per la prova attoriale della loro bimba. Belli come il sole.

E c’è Gildo che mi racconta dei suoi impegni – mentre dà retta un po’ a tutti – e del suo ultimo libro “Credere e ricredersi”, di cui parla piacevolmente.

E i registi Giovanni e Marianna, emozionati e bravi. E tutti gli allievi del laboratorio teatrale Quante Scene… in Giro. Facce dipinte di bello, di coraggio, di impegno.

L’estate è arrivata e i profeti di sventura che evocano tempi da tregenda si sciolgono come neve al sole. I giovani ci sono e portano aria nuova. Non sono tutti rinchiusi nei mondi social, non sono tutti gamers, non sono tutti fannulloni, non sono tutti delinquenti.

Mi piace dunque questo tempo imperfetto, carico di panico, perché scorgo in fondo al pozzo prosciugato delle relazioni umane il fiore che testimonia la voglia di vivere, e vivere bene.

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